
Anche Europa, una delle più grandi lune di Giove, non rimane a guardare e anzi attrae particolari attenzioni su di sé in quanto sotto la sua superficie ghiacciata si nasconde un oceano di acqua liquida che potrebbe riservare delle sorprese. A rivelarne la presenza era stata, nel 2013, la scoperta di pennacchi di vapore acqueo alti fino a 200 chilometri, che ricordano quelli scoperti intorno al Polo Sud di Encelado.
Veicoli super-sterili
Una delle priorità delle missioni di studio sui possibili luoghi del Sistema Solare che potrebbero ospitare la vita è quella di costruire veicoli spaziali super-sterili, in modo da non contaminare altri mondi con microrganismi terrestri. Lo si sta facendo, per esempio, per la seconda fase della missione ExoMars, di Agenzia Spaziale Europea (Esa) e agenzia spaziale russa Roscosmos, per evitare che porti con sé batteri e virus umani quando arriverà su Marte per cercare la vita, nel 2020. E asettico dovrà essere anche l’ambiente per i futuri veicoli destinati a raggiungere Europa.
La presenza della vita oltre la Terra ormai non è più considerata un’ipotesi fantascientifica, ma una possibilità concreta, anche se naturalmente le prove non ci sono ancora. Quello che finora si è scoperto è relativamente ‘poco’, anche se sarebbe stato impensabile fino a pochi decenni fa. Molecole di carbonio e acqua, ingredienti chiave della vita, sono state trovate ormai da quasi due decenni nella polvere e nei gas che circondano lontane stelle, rafforzando l’idea che i mattoni della vita pervadano l’universo e che di conseguenza la vita potrebbe formarsi ovunque nel cosmo.
La prima molecola organica che si è potuta ”toccare con mano” al di là della Terra è stata la glicina, il più comune degli amminoacidi: era stata scoperta nei granelli della cometa Wild 2, portati a Terra nel 2006 dalla missione americana Stardust. Molecole alla base della vita sono state scoperte nel 2011 anche in un meteorite caduto nel 2000 nel lago canadese Tagish.
